Il Cantico delle Creature, epifania del suo canto, interpretato da Silvia Orciari e testimoniato da questo suo scritto:
“Ho avuto l’onore di dare voce all’essenza del Cantico delle Creature, ma la mia intenzione non è stata quella di agire come una professionista che usa la voce con maestria. Al contrario, ho messo da parte la “cantante” per pormi in uno stato di totale integrità, permettendo al Cantico stesso di cantare attraverso di me. È stata un’operazione quasi medianica, dove il mio canto è diventato uno strumento per veicolare messaggi che provenivano direttamente dal “cuore” del Cantico.
Questa esperienza è stata possibile grazie al mio personale rapporto con il canto, che per me è il risultato di una sinergia tra corpo, mente, anima e spirito. È una dimensione che coltivo da sempre, che cresce con me e con la mia evoluzione personale.
Per rendere possibile questa profonda connessione, ho respirato e incarnato la dimensione del Cantico attraverso diverse esperienze. Ho compiuto un pellegrinaggio nelle foreste sacre del Casentino e ho vissuto momenti di raccoglimento nella “camera di San Francesco” a La Verna. In questi luoghi ho registrato i suoni degli ambienti, della natura e delle campane del santuario, suoni che sono poi confluiti nel Cantico sonoro. Mi sono anche documentata su San Francesco come uomo e figura spirituale, capace di percepire il divino attraverso tutti i sensi e di andare oltre la semplice parola, proprio come suggerisce il Cantico delle Creature multisensoriale, progetto ideato e diretto dall’artista Guido Dettoni Della Grazia.
Anch’io ho esplorato questa dimensione sensoriale, utilizzando tutti gli stimoli a mia disposizione: in particolare la vista, trattando le tavole visive del Cantico come dei veri e propri spartiti, e l’olfatto, usando l’essenza profumata denominata Cantico, con le sue note di bergamotto, muschio e legno di rosa, sia su di me che nell’ambiente.
Tutto ciò ha permesso lo sviluppo dei “semi sonori”, le tracce da 30 secondi concepite l’8 dicembre scorso. Questi semi sono germogliati, espandendosi a 1 minuto e 30 secondi per ognuna delle otto tavole, per un totale di 12 minuti e 12 secondi. Ho concepito questo viaggio sonoro come qualcosa di ciclico e circolare, riflettendo il ciclo stesso della vita, che si apre e si chiude con un respiro. Mi sono ritirata per diversi giorni in meditazione per la pre-produzione, associando le otto tavole alla scala di Do maggiore. Ho cantato io stessa le note, creando un “bordone” che, come il bastone di un pellegrino, ha fornito un punto d’appoggio per questo viaggio sonoro, permettendo alla mia voce di librarsi in piena libertà espressiva. Ho usato diversi approcci e tecniche, dal suono del respiro che apre il Cantico, al canto armonico e difonico per le Stelle, fino al “rantolo” (vocal fry) nella tavola di “Sorella Morte”, per restituire al suono la sua dimensione più fisiologica e radicale, liberando così l’anima attraverso la voce.
L’esperienza è stata profonda, intensa e totalizzante. Sono felice e onorata di aver avuto l’occasione di farmi canale attraverso cui il Cantico ha finalmente potuto liberare il proprio canto. Ci sarebbero molte altre cose da raccontare, come i riferimenti sonori che creano un dialogo interno tra gli elementi a cui ho dato voce, ma l’intensità di questa esperienza non è sempre facile da esprimere a parole.”
Silvia Orciari
Il master definitivo è stato registrato presso The Convent Recording Studio di Livio Boccioni, Sant’Angelo in Vado (PU) i giorni 13 e 14 di Agosto 2025.